Il Seminario “Il fortepiano viennese: tecnica strumentale e stile esecutivo”, proposto per il quarto anno consecutivo nell’ambito delle Settimane di Strumenti Antichi del Conservatorio “G. P. da Palestrina”, è aperto a pianisti, organisti e cembalisti, anche alla loro prima esperienza con il fortepiano. Il seminario sarà introdotto da una conferenza esplicativa sul fortepiano viennese, la sua storia e le sue peculiarità tecniche. Nei successivi incontri, prendendo spunto dal repertorio proposto dagli allievi, verranno esaminati e discussi principalmente due aspetti dell’esecuzione al fortepiano. Il primo è quello della tecnica strumentale, ossia in che modo e in che misura la comune tecnica pianistica vada modificata per potersi adattare agevolmente ad un fortepiano viennese. Il secondo riguarda lo stile di esecuzione, ossia quali informazioni possiamo trarre dallo strumento e dalle sue peculiarità espressive per realizzare più correttamente l’articolazione, i segni dinamici e la conduzione agogica nel repertorio pianistico del classicismo viennese. Gli strumenti a disposizione per il corso sono una copia di Stein 1770 e una copia di Walter 1805. Entrambi gli strumenti sono equipaggiati con la meccanica viennese, la cosiddetta meccanica a rimbalzo. Il repertorio ammesso al seminario spazia da tutta l’opera per tastiera di J. S. Bach all’op. 57 di L. van Beethoven.
Francesco Giammarco è nato a Trento, dove ha iniziato gli studi musicali. Deve la sua formazione pianistica alla scuola di Fausto Zadra, sotto la cui guida è diplomato con il massimo dei voti ed ha approfondito, presso la “Ecole Internationale de Piano” di Losanna, la tecnica pianistica di Vincenzo Scaramuzza, uno dei maggiori didatti del ‘900. Ha inoltre seguito i corsi di Edith Murano a Ginevra e di Leonid Brumberg (allievo del grande Heinrich Neuhaus) a Salisburgo.
In trent’anni di attività concertistica si è esibito come solista, con orchestra e in varie formazione cameristiche, in tutta Italia, in Inghilterra, Germania, Austria, Svizzera, Slovacchia e Bulgaria e, recentemente, negli Stati Uniti. In ambito cameristico si è esibito soprattutto in duo con violino, flauto, clarinetto e in trio (come pianista del trio Leonardo di Trento). Ha eseguito in concerto l’integrale della musica cameristica con pianoforte di Mozart. Dal 1994 forma stabilmente un duo pianistico con Elisabetta Dessì, assieme alla quale ha affrontato un vasto repertorio, che spazia dall’integrale delle Sonate di Mozart e Clementi alle più significative composizioni del ‘900. Il duo è stato ospite di importanti Fesival ed Istituzioni concertistiche (Roma, Torino, Como, Asolo, Firenze, Venezia, Accademia Filarmonica di Bologna, Festival Mozart di Rovereto, Istituti Italiani di Cultura a Londra, Edimburgo, Festival Mozart della Sassonia) e si dedica con particolare attenzione alla musica per duo pianistico di Franz Liszt, autore di cui ha più volte eseguito, tra l’altro, “Via Crucis” e la trascrizione per due pianoforti della nona sinfonia di Beethoven. La Casa discografica Rivo Alto di Treviso ha pubblicato un CD antologico del duo (Nachts am Meere) dedicato a musiche di Dvořák, MacDowell e Heinrich Hofman e successivamente un secondo CD, dedicato alle trascrizioni per pianoforte a quattro mani dagli Oratori Christus e La Leggenda di S. Elisabetta di Liszt, che ha avuto unanimi riconoscimenti da parte della critica discografica italiana.
Oltre che al normale repertorio solistico, da molti anni Francesco Giammarco si dedica con grande attenzione allo studio della prassi esecutiva e alla riscoperta della produzione pianistica italiana della prima metà dell’800. In particolare, ha eseguito e inciso in prima assoluta per la casa discografica Rivo Alto Sonate e Studi da Concerto di Stefano Golinelli e l’integrale delle Sonate di Luigi Cherubini.
Nell’ambito dei suoi studi di prassi esecutiva ha tradotta dal tedesco due testi fondamentali della letteratura didattica del diciottesimo e diciannovesimo secolo, il metodo di Türk e l’”Estetica del Pianoforte” di Kullak. Ha tenuto più volte Presso il Conservatorio di Cagliari, dove è docente di Pianoforte, ha tenuto più volte i corsi di Storia del Pianoforte, Storia della Didattica pianistica e tecniche di pedalizzazione.
Nel 2010 la casa editrice Zecchini ha pubblicato un suo volume dal titolo “Il pedale di Chopin”, un approfondito studio sulla notazione chopiniana del pedale di risonanza e sulla sua importanza nella definizione dello stile originale dell’autore. Il libro è stato accolto con grandissimo interesse dalla critica e dal mondo accademico ed è valso a Francesco Giammarco l’invito a tenere diversi seminari e conferenze sull’argomento in Italia e all’estero.
Dal 2008 suona regolarmente anche il fortepiano, dedicandosi con particolare interesse al repertorio beethoveniano.
È presidente della sede di Cagliari dell’Associazione Mozart Italia (di cui è membro del comitato scientifico) e direttore della sezione Musica dell’Associazione Amici della Fondazione Siotto.